I mondi di Jeff Hawke
Space opera e buoni sentimenti
FLASH
Recensione tratta dall'introduzione di Franco Spiritelli
FdC© NED 50
FUMO DI CHINA - Agosto 1997
XIV MOSTRA MERCATO del FUMETTO
Falconara Marittima (AN) – 29/30/31 Agosto 1997
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Falconara - XIV Mostra Mercato del Fumetto La saga di Jeff Hawke è una summa della buona fantascienza (non solo fumettistica) che contiene i grandi temi classici della Space Opera sommati ad una carica di humor tanto consapevole quanto intelligente.
[...] è un fumetto intelligente, colto, [...] anche difficile, ma che, una volta abbandonatisi alla sua magia, non ti lascia più. A suo sfavore gioca una apparente difficoltà di lettura dovuta al disegno molto personale dell'autore, che però è in realtà straordinariamente funzionale alla narrazione fumettistica.
Nel periodo migliore della serie, Jordan aveva raggiunto un disegno sintetico e gradevole ed inventava straordinari alieni che avevano, tutti, il pregio della credibilità. Poi un lento declino, con un disegno che comincia a risentire troppo delle influenze fotografiche e di assistenti non sempre all'altezza. Patterson, lo sceneggiatore, si ritira per motivi di salute, togliendo alla serie la sua verve. E poi la chiusura, per dissidi con il Sindycate che lo produce. [...]

L'AVVENTURA DI HAWKE
Sydney JordanSydney Jordan [...] fin da bambino manifestò una buona predisposizione per il disegno,
oltre a un grande interesse per la fantascienza e l'aeromodellismo.
In seguito si diplomò disegnatore aeronautico alla Miles Aeronautical Technical School di Reading. Iniziò come grafico pubblicitario, ma l'esperienza fu breve.
A scuola, assieme all'amico William Patterson, aveva progettato una storia di fantascienza, poi si persero di vista e il progetto rimase in sospeso.
Il primo lavoro nel settore fumettistico fu "Tora, Tony and Liz", che apparve sullo SCOTTISH SUNDAY MAIL nel 1951. Nel 1952 passò a Londra dove lavorò per lungo tempo con Jim Holdaway (l'autore di Modesty Blaise e di Romeo Brown) su serie promozionali sulla cultura fisica. Si trattava di Dick Hercules, disegnata da Syd e Captain Vigour, disegnata da Jim.
Nel 1954 sottopose un'idea per una striscia fantascientifica al DAILY EXPRESS, che apparve lo stesso anno col nome di Jeff Hawke (Robert Jeffrey Hawke). L'aveva messa a punto assieme a due ex-piloti della R.A.F., Jim Gilbert e Eric Souster.
La prima storia, in cui è ancora potente l'influenza di serie classiche come Flash Gordon, non lascia presagire le potenzialità del personaggio, ma già dalla seconda ci si rende conto di essere davanti a un character completamente nuovo.
Hawke è un personaggio piuttosto originale: non porta sgargianti costumi, anzi fa uso di sobri completi o tenute casual, fuori servizio, e della divisa d'ordinanza sul lavoro (pilota per la Royal Space Force), o la tuta spaziale. È radicato nella realtà vera, tanto che ne è noto l'indirizzo: Church Street e Kensington, nei pressi di Londra. Il suo curriculum è di tutto rispetto: buona preparazione tecnica, buona intuizione, una curiosità inarrestabile, una tendenza naturale alla mediazione, si aggiungono ad una lunga esperienza come pilota prima, astronauta poi. Ma quel che più conta, professa - per convinzione - gli aspetti più nobili della natura umana: solidarietà, carità, tolleranza, senza essere né retorico, né stucchevole.
MAC macLEANAnni dopo Jordan e Patterson si ritrovano e procedono alla sgrezzatura definitiva del personaggio. Gli affiancano anche una "spalla", Mac McLean, un altro pilota.
Laura, una bella scienziata/astronauta concepita forse per il ruolo di fidanzata, sparisce presto. Alto e robusto, biondo coi capelli a spazzola, MacLean ha tutte le caratteristiche per essere lui l'eroe, il protagonista, invece chi sia la star della vicenda non viene mai messo in discussione, anche in questo Hawke va controcorrente.
I lettori inglesi dovettero aspettare qualche anno per leggere SF a fumetti, ma nell'arco di poco tempo ecco apparire uno dopo l'altro Garth (di Dowlin), Dan Dare (di Harley e Frank Hampson) e, naturalmente, Jeff Hawke. I primi avevano un'inclinazione completamente avventurosa (space-opera) e pur se l'aspetto tecnologico era già presente in modo credibile e documentato, cadevano ancora sotto l'egida di cliché quali l'extraterrestre mostruoso, quasi sempre caricatura deforme di esseri umani.
In Hawke, Patterson porta in più un'ironia sopraffina che arriva fino alla satira corrosiva. Il periodo in cui i due autori collaborano attivamente è il migliore per la serie, ognuno contribuendo al meglio delle proprie capacità. Poi Patterson si ammala e deve lasciare.
A seguito di contrasti col quotidiano, che non gli riconosce nessuna proprietà sul personaggio, Jordan decide di interromperlo e, richiesto nel 1976 di creare una nuova storia per lo SCOTTISH SUNDAY MAIL, produce Lance McLane.
Nel frattempo si accorda con un'agenzia per la distribuzione negli USA, ma gli americani vogliono materiale inedito, così Jordan inventa un paradosso spazio-temporale: "tuffa" Jeff Hawke in un buco nero e lo fa riemergere nell'anno 2076, "trasformato " in Lance McLane, proponendo agli americani le strip ancora inedite di quest'ultimo. Il progetto, purtroppo, si interrompe presto. Dopo alterne vicende Jordan è costretto a sospendere la produzione, dopo aver sperimentato anche formati diversi. Vari progetti, come "Time and Ms. Jones" e "The Dark Tower", non vedranno mai la luce e Jordan passa a lavorare per il cinema realizzando gli story-board per alcune importanti produzioni.
Nel 1996 gli viene affidato il compito di riportare in pista Dan Dare, altro mitico eroe di SF, in coloratissime tavole domenicali.


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